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ALBUM: Ballate Mitomagiche

 

MELANCHOLIA

 

Era in autunni d’oro un’era fa

Ora è nell’ora dell’addio

Luceva al canto aureo degli alberi

E tu li ami come ami gli dèi

 

Era nell’ombra

Tra onde e onde al vento

Nei fiumi d’ambra di melancolia

Ali di ombra che ombrano anche il tempo

Saturno inonda di melancolia

 

Eredità di amanti ed eremi

Incatenati alla luna

Gocciano lacrime di lucciole

E tu le ami come ami le dee

 

Era nell’ombra

Fuliggine nel vento

Nei fiumi d’ambra di melancolia

Ali di ombra che ombrano anche il tempo

Saturno inonda di melancolia

 

Era in autunni d’oro un’era fa

Ora nell’ora dell’addio

La incontrerò ancora tra alberi

E tu li ami come ami gli dèi

 

 

METAMORFICA

 

Se tu fossi un’isola saresti sommersa

dove è sepolto Artù

Se tu fossi una città saresti Praga

Uno spettro seducente a Malastrana

Se tu fossi un diavolo ti accoglierei 

E ti sbiancherei le ali

Con il sale e lo zolfo

 

Ma tu fai anima in me

Mentre il mondo geme

Tra la morte e il parto

Metamorfico

Metamorfica

 

Se tu fossi una spina

Mi trafiggerei

E ogni goccia sarebbe una piuma di Garuda

Se tu fossi un canto

Saresti l’amplesso

Tra il vento dell’est e le corde dell’arpa

Se fossi un diavolo ti ascolterei 

E Ti sbiancherei le ali

Con il sale e lo zolfo

 

Ma tu fai anima in me

E voli nel mondo nella sfera di cristallo

Come una libellula

 

 

ETHEREON

 

Helukai in am Marumet etas,

Draakgaal turen kai ethereon,

Apo ruinil herin heri Sonnath Baudril.

 

 

ERA OSCURA

 

Portami tra gli alberi nell’ora del vespro

In fuga dall’abisso dell’umanità

Portami alla stella che danza nel bosco

Tra i rami del silenzio

Tra i portali del tempo

E gli dèi sono dentro noi

Luce sei nell’era oscura.

 

 

CANTICO DELLA DEA

 

Nelle isole sommerse dagli oceani fantasma

Negli ossari di montagna dove vola il corvo bianco

Nelle pagine di sabbia del grimorio di un gabbiano

Tra le nebbie dove il sole è orfano del cielo

 

Nelle iridi stellari che si specchiano in un lago

Come fiabe fanno eco alle luci oltre il velo

Nella scia di rose bianche nella Berlino nera,

Nei tramonti inondati dai tumulti di primavera

Nella catarsi di un poeta solitario sulla Luna

Nelle eclissi del fato, che fato poi non è

 

GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ

 

Nei respiri di uno yogi, nei subbugli di anarchia

Nei campi quantici, nei labirinti di utopia

Nelle lettere d’amore del sesto Dalai Lama

Nello spazio tra i rintocchi di milioni di campane

 

Negli amplessi dei coralli sognati da un marziano

Nelle corali d’alveare invocando la regina

Nei sospiri di cristallo dei fantasmi nel deserto,

Nel violino di Corelli e negli occhi dei cavalli

Nel cuscino di uno yogi liberato sulla Luna

Nelle eclissi del destino, che destino sai non è

 

GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ

 

Negli specchi incatenati ormai stanchi di mentire

Nel grembo di una dea e nel seme di un’idea

Nei porti di galassie in battaglia tra di loro

Negli abissi superiori, nei buchi neri nei fiori

 

Nei tarocchi insudiciati di una maga meretrice

Nel tempo verticale che dissolve le illusioni

Nell’obliquità del pendolo, nella vanità dell’io

Nelle rotte della piuma che accarezza la marea,

Nello spazio tra il sonno e l’inizio del sogno

Nella luce oltre la morte che morte poi non è

 

GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ

 

 

CHANSON DES BARDES

 

C'est le vent qui a écrit le livre des sables.

C'est le vent sur le visage des sages.

C'est le vent qui fait danser la mer.

Et c'est le vent qui fait chanter les harpes.

 

Le soleil dans le brouillard

N’aveugle pas les yeux des bardes et leurs rêves.

Les symboles dans le feuillage

Ne se montrent pas aux coeurs cruels,

Ils chantent le mystère qui vit

Dans les arbres et les menhirs.

C'est le Vent qui devient sable,

Le calice sacré à la source des rêves.

 

 

IL MAGO E LE TORRI

 

Posso comprender gli uccelli notturni

che vegliano all’ombra di Luna

Dà voce la falce agli spiriti inquieti

nottivaghi cori di bruma

 

E sogni d’amanti trafitti da Marte

Si nutron di specchi spettri di Saturno

Lo scettro che impugno sai dirmi qual è?

È adorno di Sole e di Luna

 

Di Demoni e Dei odo solo una voce

Non bado alla sorte, sia rovina o fortuna

Magia è l’illusione che chiami realtà

C’è modo di andare al di là

 

Posso comprendere la ruota degli astri

Nell’iride di una bambina

Seminare universi per anime perse

Nel sesso che in cielo sconfina

 

E spettri d’infanzie di vite passate

Banchettano lieti al mio tempio diuturno

Il dono ch’io offro sai dirmi qual è?

È gloria che è priva di sé.

 

Né l’oro o né l’argento pisceranno fortuna

Se gli angeli caduti abbaiano alla Luna

Magia è l’illusione che chiami realtà

Io vago ramingo al di là

 

Ierofanti in cammino tra le torri in rovina

Tra i diavoli in ascesa a rigurgitar diamanti

Magia è l’illusione che chiami realtà

Ma c’è modo di andare al di là

 

 

IL CANTO DEL TARLO

 

Tormentoso il crepitio dei tarli

Dalle rancide bare dai palustri afrori

Raschia nei pensieri osceni,

All’ombra dell’alba,

Li punteggia criptando una nenia morbosa

Di boia calamaio.

Pentacoli sul pentagramma

Nella cripta della mia mente

Dal crepitacolo gratta.

Come un decrepito bardo scricchiola le ossa,

Folletto roditore aggrottato che ridente digrigna creste di canini,

Cronici tintinnanti chiodini cristici nella crusca del mio cranio,

Dal crepitacolo gratta

E fa stridere la corda tesa

Su una croce procrastinata.

 

 

IL MATTO E IL SUO SCETTRO

 

Il matto sono e cammin sospeso,

Vagabondando là nelle lande,

Dove il larice non teme il vento,

Tra sogno e veglia d'ognuno di voi.

Canto in bilico, ballo nel fuoco,

Luna è mia sposa nottivagando,

Maschere antiche di risa e lacrime,

Danze di lame e storie taglienti.

 

Bestia non sono, né Dio, né uomo,

Taverne o corti alla mercanzia,
Ma io sono libero di fare giuogo

Del mondo intero, O mia signoria.

Guardami o scettro, fedele ombra,

Dissipa i veli della realtà,
Lo specchio non mostrerà il mio riflesso,

Ma l'ombra in maschera di tutti voi.

 

Della natura confondo i numeri,

Quell'invisibile geometria,

Arcani templi persi nei secoli,

Arte sacra è la mia follia.

Di forze opposte sono dimora,

Rovescio gli ordini delle cose

E se mi incontrerai ad ogni ora

Donerò insulti o spinose rose.

 

Bestia non sono, né Dio, né uomo,

Taverne o corti alla mercanzia,
Ma io sono libero di fare giuogo

Del mondo intero, O mia signoria.

Guardami o scettro, fedele ombra,

Dissipa i veli della realtà,
Lo specchio non mostrerà il mio riflesso,

Ma l'ombra in maschera di tutti voi.

 

 

MAINADES

 

Mainades en to Diónysos

Alsei choreusi.

 

 

ANGELO DEL MARE

 

O Angelo del mare, trasparente Signore,

Tu che vegli l'equilibrio dell'acque,

Tu che intendi quale forza segreta

Muova onde e maree.

Tu che conosci l'invisibile

Corrente tra anemoni e coralli

E sfiori il dorso lucente dei delfini.

O Angelo di vita, quando il vento si placa

E tace il mare e la mia mente comincia a dileguare

Nell'infinito...

 

Se lecito è conoscere, sentire e nominare

Un Angelo in presenza,

Reggi il ritmo dei miei umani giorni,

Fammi entrare nel cuore della vita

E dal centro del mio essere al centro dell'Amore

Che gli Dei conoscono e distillano

Irradiando luce su luce d'ombra,

Dai golfi non visibili che scindono

Onda da onda

e in questo separare congiungono

Me con me, mare con mare con mare con me.

 

 

METH AION

 

Meth aion Tìn andemari muaher helusari thunnaire delòr,

Meth aion Tìn thelessari muaher helusari ennautheliòn,

Meth aion Tìn duur eiblissandir.

 

 

Namárië

  

Ai! laurië lantar lassi súrinen,
yéni únótimë ve rámar aldaron!
Yéni ve lintë yuldar avánier
mi oromardi lisse-miruvóreva
Andúnë pella, Vardo tellumar
nu luini yassen tintilar i eleni
ómaryo airetári-lírinen.

 

 

Merseburger Zaubersprüche

 

Eiris sâzun idisi
Sâzun hera douder
Suma hapt heptidun
Suma heri lezidun
Suma clûbôdun
Umbi cuoniouuidi
Insprinc haptbandun
Invar vîgandun
Invar vîgandun

 

 

In Dreams

 

A candy-colored clown they call the sandman
Tiptoes to my room every night
Just to sprinkle stardust and to whisper
Go to sleep, everything is alright

I close my eyes then I drift away
Into the magic night, I softly say
A silent prayer like dreamers do
Then I fall asleep to dream my dreams of you

In dreams I walk with you
In dreams I talk to you
In dreams you're mine all of the time
We're together in dreams, in dreams

But just before the dawn
I awake and find you gone.

 

 

THE CALLING

 

Come and let the inner shine light all night long,

From empty space the stars are moving on,

They will lead you into the perfect minded world,

While shadowy angels caress the rose in bloom,

Yeah.

Neverending circles fade into

The serpent's rise among the vacuum gloom,

Migrating skies reflections of your mind

Flood the world like waves against the endless shore.

Feel within the falling walls

The beating heart of the source

And hear within the secret door

The calling of the gods

Come and let the inner light all night long,

From empty space the stars are moving on,

Migrating skies reflections of your mind

Flood the world like waves against the endless shore,

Yeah.

Let the spiritual fascination for a compassionate light expand the range of your eye.

Let the sun of sublimation radiate like an emerald crystal into the night.

Feel within the falling walls

The beating heart of the source

And hear within the secret door

The calling of the gods.

 

 

 

ALBUM: Canti di Helughèa

 

 

A Song beyond the Veil

 

I hear the sounding wings of the guardian fairy 

As I walk through the wood to the dripping veil,

Then a magic seal floating in the air 

Glitters like a star 

As I play the tune.

 

Take me to the other side

Where the willow stands between the worlds,

Show me the shining leaves,

Listen to my song beyond the Veil “Helughèa”.

 

Take me to the other side

Where the willow stands between the worlds,

Lead me to the shining leaves,

Listen to my song beyond the Veil Helughèa.

A Star in a Leaf,

A Leaf in a Star.

 

 

Il Canto di Fogyal

 

Rugiada di stelle non cade più

Dall’Albero Immenso,

E brillii di brine

La Luna oltre la Soglia

Non fa più danzare.

 

Scintillano piccole ali amiche

Ma l’anima è perduta.

Riverberano i resti di un Re

Tra il fango e i fiori dorati,

E canti quasi immortali sfioriscono in quest’Era

Nelle argentee foreste dimenticate da Lei,

Lei che non so più chi sia.

 

Immobili acque inondano l’oblio.

Solo le lacrime ascendono dagli aurei rami.

Scie di candori eterei si eternano in aurore 

Nell’orizzonte velato di perduto amore,

Di spire e di reami,

Nostalgie sconosciute

Tra le Bianche Dimore.

 

 

Lo Stagno della Soglia

 

Alto e basso, qua e là, tutti i semi sono di già. 

Nero grembo, specchio nero, ossidiana liquida.

La spirale dei confini dove striscian sogni affini,

stelle bianche e stelle nere senza veli mescola.

Del più saggio il cuore puro può finire qua e là,

Alto e basso, specchio nero della luce-tenebra.

 

 

Una Scala per il Cielo

 

Figli di Helu o del cielo di Ghèa,

di un mondo lontano e dimenticato,

Siamo nomadi del tempo, erranti tra i confini,

Cantiamo per sciogliere i nostri destini.

 

Cadon le Stelle, cadon le Foglie,

Ma io voglio salire nel cielo.

Cadono i Re, cadon le Regine,

Aiutami a salire in cielo.

 

Come l’acqua a cavallo dell’aria

Quando i confini scivolano via,

Come pioggia di Ghèa

Prima che pioggia diventi,

Voglio una scala per il cielo,

Non importa quale,

E non so se voglio tornare.

 

 

Heluanan

 

La Terra in grembo genererà

Bianchi corvi, perle di tenebra.

Antica malinconia il Re del Mondo incatenerà.

Eyà Madre Dea,

Apri le porte di luce eterea.

Eyà Madre Dea,

Non c’è regno del sé 

Dove risplende Heluanan.

 

 

Samonios

 

Here is where the curtain falls 

Here between the worlds.

Crows and trees like guardians call,

Send symbols through the veil,

Fires whispering ancestors’ names

In the Samonios night.

 

 

Katahelu

 

He Katahelu ke Helukai dev muru nej 

Ke ne vejan Baudril dumhelusari.

He Muriathgaal ke Helukai dev muru nej 

Ke ne vejan Baudril dumhelusari.

 

“Sacro è il Sottomondo che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,

Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.

Sacro è Muriathgaal che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,

Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.”

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ALBUM: SACRED WOODS

 

 

Albero sacro

 

Sei il primo Rifugio

La dimora degli esseri,

La Casa della Saggezza,

Dove crescono gli uomini che vedono il profondo,

Sei l’antico custode, il creatore del linguaggio,

Porta tra i mondi, tempio di insegnamenti,

Migratore invisibile.

Sei il fiume che scorre verso l'alto.

Sei il convivio dei Maestri.

L'universo, la triade, la spirale,

L'origine e la destinazione.

Quando sei capovolto hai radici celesti,

E rami nella terra,

E sei madre e padre

E genio del luogo.

Quintessenza degli elementi,

Simulacro del cammino,

Sonno e risveglio.

Illusione che rivela se stessa.

Sei l'aurora della vita,

Maestro d'alchimia,

Silente canto del risveglio,

Paladino della pace,

Fonte di compassione,

Colonna del cosmo,

Sei l'ombra luminosa delle civiltà.

 

 

Kernunnos

 

Kernunnos! Kernunnos! 

Kernunnos! Kernunnos! 

 

Ulven står på stalde / The wolf is in the stable 

Han har bidsel i munden / With a bridle in his mouth 

Hestene løber så vidt om hav / The horses run on the bottom of the ocean Så vidt om havsens grunde / They run so wide on the bottom of the ocean 

Hjorten flyver så højt i sky / The deer is flying high in the sky

Han taber en fjer ud i hver en by / He drops a feather in each town

 

Kernunnos! Kernunnos! 

Kernunnos! Kernunnos!

 

 

Driade

 

Nella foresta tutt’uno con le foglie

La driade della quercia sta,

La sacra unione con il dio dei boschi

Lo specchio d’acqua svelerà

 

E canti nell’aria da Est,

Sussurri tra gli alberi,

Disteso a terra respiro e inizio il volo,

Cado nell’occhio dei corvi.

 

Eion na dev naya dev 

So ran da frer, so ran da frer.

 

Ai din na freiunna deva 

So ran da frer, so ran da skeir. 

 

Ai din na dev naya skeirna 

So ran da frer, so ran da skeir.

 

Ai skeirna so ran da frerna 

So ran da frer, so ran da frer.

 

Ye, Ye na dev, Ye na dev, Ye na dev.

 

Ai din na dev naya skeirna

So ran da freir, so ran da skeir.

 

 

Runar

 

“Rúnar munt þú finna ok ráðna stafi,
Mjök stóra stafi,
Mjök stinna stafi,
Er fáði fimbulþulr ok gerðu ginnregin
Ok reist Hroftr rögna.”

 

 

Elbereth

 

O Elbereth che accendi le stelle
A te canterò 

Da questa parte del mare, 

Da questa parte del grande mare

A Elbereth Gilthoniel,

Silivren penna míriel

O menel aglar elenath!

Na-chaered palan-díriel

O galadhremmin ennorath,

Fanuilos, le linnathon

Nef aear, si nef aearon!

 

 

Come foglie sospese

 

Dalle foreste celate all’uomo

Voci arcane di un’altra età

Cantano le dimore di luce

Nel ricordo di un’era fa

 

E tra le foglie sospese nell’aria

Ho incontrato Lei,

Ma il canto di un essere quasi immortale

Dove finirà?

Dove finirà?

 

Dalla sua pelle di luna traspare

Il soffio di una Dea,

Oltre le palpebre ardono stelle

Tra le correnti del tempo

 

E tra le foglie sospese nell’aria

Il tramonto è qui,

Immobili i ruscelli, quieti gli animali,

L’incanto finirà.

Il canto finirà.

 

In vita lontana io ero lì con te

In una terra lontana tu sarai qui con me

In un tempo lontano io sarò lì con te,

Io sarei qui con te.


 

Fairyland

 

At night

I dance with you

And shadows 

In a fairyland.

 

 

Danzatrice del Cielo

 

Yeshe Tsogyal 

Khandro

Khandro Yeshe Tsogyal


 

Diana

 

Lust he follows virtue close
Through the steaming woodlands,
His darkened blood through bulging veins
Through the steaming woodlands.
Aah, aah.
Virtue knows he follows softly
Through the steaming woodlands,
Travel light the deathly shudder
Down the leafy pathway.
Aah, aah.


The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.

Lust cries running with his eyes
The white-clad figure fleeting,
Mud burns in his eyes
But desire burns his mind.

Fear in her eyes as the forest grins
Through the steaming woodlands,
Lust now his soul destroyed
With enmity disarmed.

 

Diana, Diana, Diana,

The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.

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ALBUM: La Primavera del Piccolo Popolo

 

 

Quella primavera fiorì senza gli Uomini. Libera dalla loro ombra, la natura respirava di nuovo. Così il Piccolo Popolo uscì allo scoperto, tra i canti e le danze nel bosco, ma in segreto una fata si preparava a partire. Avrebbe viaggiato proprio verso quell’ombra, lungo i sentieri del Grande Cuore... 

 

 

Un volo di ali scintillava solitario nella notte, le valli respiravano quiete, gli animali vagavano in cerchio attorno al Grande Albero, un vecchio albero morente. 

«Un giorno rinascerà!» Disse la fata «ancora e ancora… impermanenza.»

Tra le nuove rose e i biancospini, Alidoro volava e meditava su questo: impermanenza.

 

 

Una gioia improvvisa traboccò dal cuore di Alidoro, che iniziò a danzare suonando tra le gocce di rugiada grandi come mondi.

Al suono dell’arpa guarirono le valli, i fiumi e gli animali. In un baleno milioni di emanazioni del suo cuore riempirono lo spazio. La foresta luccicava nella danza, come se la Luna fosse in unione con un Sole d’argento.

 

 

Alidoro si specchiò nella rugiada. Vide il volto di una Dea, poi quello di un Maestro, e poi infinite creature, alberi e cristalli, e gli elementi presenti in tutte le cose. Si specchiò e vide il mondo intero. Sentì che il cuore e la coscienza non hanno confini e che anche il mondo è come uno specchio…dei propri occhi. Volò più libera e leggera che mai.

 

 

«Perso in un sogno, seguo le sue ali. La mia coscienza migra attraverso gli alberi, e adesso è la fata a non poter vedere me».

 

 

Alidoro aveva volato tutta la notte tra mille meraviglie e pericoli, ma senza trovare traccia degli Uomini. Finalmente giunse alla fine del reame boscoso e trovò la dimora di colui che cercava. Lo chiamava, ma l’uomo che amava non apriva gli occhi.

La Dea della Terra apparve e disse «ho fatto sprofondare l’Umanità in un sonno senza fine. Di fatto sono sempre stati dormienti - quasi tutti - e stavano distruggendo questo Regno!»

Alidoro convocò tutto il Piccolo Popolo. A lungo pregarono la Dea di schiudere gli occhi dei dormienti, come aveva fatto con i fiori di quella stagione.

Dopo dodici Lune di canti e di offerte Lei si placò e li liberò dall’incantesimo.

 «Creature del bosco, avete dato il vostro cuore agli Uomini, a coloro che hanno calpestato la vostra casa. Io aprirò i loro occhi, ma il loro vero Risveglio non è compito mio». 

Così un’altra primavera fiorì per tutti i Popoli della Terra.

 

 

Singles

 

Engalòs

 

Erwin dì anduil

Riniel gailòs min

O eloinath a Beireth min

Mèthòn li amin

Palen Myriathon le ninnath lin

O Lantirieth min

Lidenneth be-thaered fargailiath

Linnethai ethas ardenath

Linnethanin Engalos

 

 

Shades of Yggdrasil

 

I can hear the starlight-crows

calling out your names,

I trace my way through the never-ending trees.

I can feel the fireflies

Raving in the night,

As the guardian plays the horn

Gimme shelter in the Storm.

Shades of Yggdrasil,

I am Flying with the oracles

Beyond space and time.

Shades of Yggdrasil,

I am Flying with the oracles

Beyond space and time.

 

Where I belong

In tiny drops I see the world,

Avalon?

Beyond the curtain,

Through the veil of time,

My mind is calling you to take me home.

Take me home,

wherever you will be I’ll stand with you.

Take me home,

My mind is waiting for a sign.

Take me home,

My mind is waiting for a little sign.

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