Arthuan Rebis
Arthuan Rebis @ All Right Reserved 2022
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ALBUM: Ballate Mitomagiche
MELANCHOLIA
Era in autunni d’oro un’era fa
Ora è nell’ora dell’addio
Luceva al canto aureo degli alberi
E tu li ami come ami gli dèi
Era nell’ombra
Tra onde e onde al vento
Nei fiumi d’ambra di melancolia
Ali di ombra che ombrano anche il tempo
Saturno inonda di melancolia
Eredità di amanti ed eremi
Incatenati alla luna
Gocciano lacrime di lucciole
E tu le ami come ami le dee
Era nell’ombra
Fuliggine nel vento
Nei fiumi d’ambra di melancolia
Ali di ombra che ombrano anche il tempo
Saturno inonda di melancolia
Era in autunni d’oro un’era fa
Ora nell’ora dell’addio
La incontrerò ancora tra alberi
E tu li ami come ami gli dèi
METAMORFICA
Se tu fossi un’isola saresti sommersa
dove è sepolto Artù
Se tu fossi una città saresti Praga
Uno spettro seducente a Malastrana
Se tu fossi un diavolo ti accoglierei
E ti sbiancherei le ali
Con il sale e lo zolfo
Ma tu fai anima in me
Mentre il mondo geme
Tra la morte e il parto
Metamorfico
Metamorfica
Se tu fossi una spina
Mi trafiggerei
E ogni goccia sarebbe una piuma di Garuda
Se tu fossi un canto
Saresti l’amplesso
Tra il vento dell’est e le corde dell’arpa
Se fossi un diavolo ti ascolterei
E Ti sbiancherei le ali
Con il sale e lo zolfo
Ma tu fai anima in me
E voli nel mondo nella sfera di cristallo
Come una libellula
ETHEREON
Helukai in am Marumet etas,
Draakgaal turen kai ethereon,
Apo ruinil herin heri Sonnath Baudril.
ERA OSCURA
Portami tra gli alberi nell’ora del vespro
In fuga dall’abisso dell’umanità
Portami alla stella che danza nel bosco
Tra i rami del silenzio
Tra i portali del tempo
E gli dèi sono dentro noi
Luce sei nell’era oscura.
CANTICO DELLA DEA
Nelle isole sommerse dagli oceani fantasma
Negli ossari di montagna dove vola il corvo bianco
Nelle pagine di sabbia del grimorio di un gabbiano
Tra le nebbie dove il sole è orfano del cielo
Nelle iridi stellari che si specchiano in un lago
Come fiabe fanno eco alle luci oltre il velo
Nella scia di rose bianche nella Berlino nera,
Nei tramonti inondati dai tumulti di primavera
Nella catarsi di un poeta solitario sulla Luna
Nelle eclissi del fato, che fato poi non è
GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ
Nei respiri di uno yogi, nei subbugli di anarchia
Nei campi quantici, nei labirinti di utopia
Nelle lettere d’amore del sesto Dalai Lama
Nello spazio tra i rintocchi di milioni di campane
Negli amplessi dei coralli sognati da un marziano
Nelle corali d’alveare invocando la regina
Nei sospiri di cristallo dei fantasmi nel deserto,
Nel violino di Corelli e negli occhi dei cavalli
Nel cuscino di uno yogi liberato sulla Luna
Nelle eclissi del destino, che destino sai non è
GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ
Negli specchi incatenati ormai stanchi di mentire
Nel grembo di una dea e nel seme di un’idea
Nei porti di galassie in battaglia tra di loro
Negli abissi superiori, nei buchi neri nei fiori
Nei tarocchi insudiciati di una maga meretrice
Nel tempo verticale che dissolve le illusioni
Nell’obliquità del pendolo, nella vanità dell’io
Nelle rotte della piuma che accarezza la marea,
Nello spazio tra il sonno e l’inizio del sogno
Nella luce oltre la morte che morte poi non è
GATE GATE PĀRAGATE PĀRASAṂGATE BODHI SVĀHĀ
CHANSON DES BARDES
C'est le vent qui a écrit le livre des sables.
C'est le vent sur le visage des sages.
C'est le vent qui fait danser la mer.
Et c'est le vent qui fait chanter les harpes.
Le soleil dans le brouillard
N’aveugle pas les yeux des bardes et leurs rêves.
Les symboles dans le feuillage
Ne se montrent pas aux coeurs cruels,
Ils chantent le mystère qui vit
Dans les arbres et les menhirs.
C'est le Vent qui devient sable,
Le calice sacré à la source des rêves.
IL MAGO E LE TORRI
Posso comprender gli uccelli notturni
che vegliano all’ombra di Luna
Dà voce la falce agli spiriti inquieti
nottivaghi cori di bruma
E sogni d’amanti trafitti da Marte
Si nutron di specchi spettri di Saturno
Lo scettro che impugno sai dirmi qual è?
È adorno di Sole e di Luna
Di Demoni e Dei odo solo una voce
Non bado alla sorte, sia rovina o fortuna
Magia è l’illusione che chiami realtà
C’è modo di andare al di là
Posso comprendere la ruota degli astri
Nell’iride di una bambina
Seminare universi per anime perse
Nel sesso che in cielo sconfina
E spettri d’infanzie di vite passate
Banchettano lieti al mio tempio diuturno
Il dono ch’io offro sai dirmi qual è?
È gloria che è priva di sé.
Né l’oro o né l’argento pisceranno fortuna
Se gli angeli caduti abbaiano alla Luna
Magia è l’illusione che chiami realtà
Io vago ramingo al di là
Ierofanti in cammino tra le torri in rovina
Tra i diavoli in ascesa a rigurgitar diamanti
Magia è l’illusione che chiami realtà
Ma c’è modo di andare al di là
IL CANTO DEL TARLO
Tormentoso il crepitio dei tarli
Dalle rancide bare dai palustri afrori
Raschia nei pensieri osceni,
All’ombra dell’alba,
Li punteggia criptando una nenia morbosa
Di boia calamaio.
Pentacoli sul pentagramma
Nella cripta della mia mente
Dal crepitacolo gratta.
Come un decrepito bardo scricchiola le ossa,
Folletto roditore aggrottato che ridente digrigna creste di canini,
Cronici tintinnanti chiodini cristici nella crusca del mio cranio,
Dal crepitacolo gratta
E fa stridere la corda tesa
Su una croce procrastinata.
IL MATTO E IL SUO SCETTRO
Il matto sono e cammin sospeso,
Vagabondando là nelle lande,
Dove il larice non teme il vento,
Tra sogno e veglia d'ognuno di voi.
Canto in bilico, ballo nel fuoco,
Luna è mia sposa nottivagando,
Maschere antiche di risa e lacrime,
Danze di lame e storie taglienti.
Bestia non sono, né Dio, né uomo,
Taverne o corti alla mercanzia,
Ma io sono libero di fare giuogo
Del mondo intero, O mia signoria.
Guardami o scettro, fedele ombra,
Dissipa i veli della realtà,
Lo specchio non mostrerà il mio riflesso,
Ma l'ombra in maschera di tutti voi.
Della natura confondo i numeri,
Quell'invisibile geometria,
Arcani templi persi nei secoli,
Arte sacra è la mia follia.
Di forze opposte sono dimora,
Rovescio gli ordini delle cose
E se mi incontrerai ad ogni ora
Donerò insulti o spinose rose.
Bestia non sono, né Dio, né uomo,
Taverne o corti alla mercanzia,
Ma io sono libero di fare giuogo
Del mondo intero, O mia signoria.
Guardami o scettro, fedele ombra,
Dissipa i veli della realtà,
Lo specchio non mostrerà il mio riflesso,
Ma l'ombra in maschera di tutti voi.
MAINADES
Mainades en to Diónysos
Alsei choreusi.
ANGELO DEL MARE
O Angelo del mare, trasparente Signore,
Tu che vegli l'equilibrio dell'acque,
Tu che intendi quale forza segreta
Muova onde e maree.
Tu che conosci l'invisibile
Corrente tra anemoni e coralli
E sfiori il dorso lucente dei delfini.
O Angelo di vita, quando il vento si placa
E tace il mare e la mia mente comincia a dileguare
Nell'infinito...
Se lecito è conoscere, sentire e nominare
Un Angelo in presenza,
Reggi il ritmo dei miei umani giorni,
Fammi entrare nel cuore della vita
E dal centro del mio essere al centro dell'Amore
Che gli Dei conoscono e distillano
Irradiando luce su luce d'ombra,
Dai golfi non visibili che scindono
Onda da onda
e in questo separare congiungono
Me con me, mare con mare con mare con me.
METH AION
Meth aion Tìn andemari muaher helusari thunnaire delòr,
Meth aion Tìn thelessari muaher helusari ennautheliòn,
Meth aion Tìn duur eiblissandir.
Namárië
Ai! laurië lantar lassi súrinen,
yéni únótimë ve rámar aldaron!
Yéni ve lintë yuldar avánier
mi oromardi lisse-miruvóreva
Andúnë pella, Vardo tellumar
nu luini yassen tintilar i eleni
ómaryo airetári-lírinen.
Merseburger Zaubersprüche
Eiris sâzun idisi
Sâzun hera douder
Suma hapt heptidun
Suma heri lezidun
Suma clûbôdun
Umbi cuoniouuidi
Insprinc haptbandun
Invar vîgandun
Invar vîgandun
In Dreams
A candy-colored clown they call the sandman
Tiptoes to my room every night
Just to sprinkle stardust and to whisper
Go to sleep, everything is alright
I close my eyes then I drift away
Into the magic night, I softly say
A silent prayer like dreamers do
Then I fall asleep to dream my dreams of you
In dreams I walk with you
In dreams I talk to you
In dreams you're mine all of the time
We're together in dreams, in dreams
But just before the dawn
I awake and find you gone.
THE CALLING
Come and let the inner shine light all night long,
From empty space the stars are moving on,
They will lead you into the perfect minded world,
While shadowy angels caress the rose in bloom,
Yeah.
Neverending circles fade into
The serpent's rise among the vacuum gloom,
Migrating skies reflections of your mind
Flood the world like waves against the endless shore.
Feel within the falling walls
The beating heart of the source
And hear within the secret door
The calling of the gods
Come and let the inner light all night long,
From empty space the stars are moving on,
Migrating skies reflections of your mind
Flood the world like waves against the endless shore,
Yeah.
Let the spiritual fascination for a compassionate light expand the range of your eye.
Let the sun of sublimation radiate like an emerald crystal into the night.
Feel within the falling walls
The beating heart of the source
And hear within the secret door
The calling of the gods.
ALBUM: Canti di Helughèa
A Song beyond the Veil
I hear the sounding wings of the guardian fairy
As I walk through the wood to the dripping veil,
Then a magic seal floating in the air
Glitters like a star
As I play the tune.
Take me to the other side
Where the willow stands between the worlds,
Show me the shining leaves,
Listen to my song beyond the Veil “Helughèa”.
Take me to the other side
Where the willow stands between the worlds,
Lead me to the shining leaves,
Listen to my song beyond the Veil Helughèa.
A Star in a Leaf,
A Leaf in a Star.
Il Canto di Fogyal
Rugiada di stelle non cade più
Dall’Albero Immenso,
E brillii di brine
La Luna oltre la Soglia
Non fa più danzare.
Scintillano piccole ali amiche
Ma l’anima è perduta.
Riverberano i resti di un Re
Tra il fango e i fiori dorati,
E canti quasi immortali sfioriscono in quest’Era
Nelle argentee foreste dimenticate da Lei,
Lei che non so più chi sia.
Immobili acque inondano l’oblio.
Solo le lacrime ascendono dagli aurei rami.
Scie di candori eterei si eternano in aurore
Nell’orizzonte velato di perduto amore,
Di spire e di reami,
Nostalgie sconosciute
Tra le Bianche Dimore.
Lo Stagno della Soglia
Alto e basso, qua e là, tutti i semi sono di già.
Nero grembo, specchio nero, ossidiana liquida.
La spirale dei confini dove striscian sogni affini,
stelle bianche e stelle nere senza veli mescola.
Del più saggio il cuore puro può finire qua e là,
Alto e basso, specchio nero della luce-tenebra.
Una Scala per il Cielo
Figli di Helu o del cielo di Ghèa,
di un mondo lontano e dimenticato,
Siamo nomadi del tempo, erranti tra i confini,
Cantiamo per sciogliere i nostri destini.
Cadon le Stelle, cadon le Foglie,
Ma io voglio salire nel cielo.
Cadono i Re, cadon le Regine,
Aiutami a salire in cielo.
Come l’acqua a cavallo dell’aria
Quando i confini scivolano via,
Come pioggia di Ghèa
Prima che pioggia diventi,
Voglio una scala per il cielo,
Non importa quale,
E non so se voglio tornare.
Heluanan
La Terra in grembo genererà
Bianchi corvi, perle di tenebra.
Antica malinconia il Re del Mondo incatenerà.
Eyà Madre Dea,
Apri le porte di luce eterea.
Eyà Madre Dea,
Non c’è regno del sé
Dove risplende Heluanan.
Samonios
Here is where the curtain falls
Here between the worlds.
Crows and trees like guardians call,
Send symbols through the veil,
Fires whispering ancestors’ names
In the Samonios night.
Katahelu
He Katahelu ke Helukai dev muru nej
Ke ne vejan Baudril dumhelusari.
He Muriathgaal ke Helukai dev muru nej
Ke ne vejan Baudril dumhelusari.
“Sacro è il Sottomondo che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,
Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.
Sacro è Muriathgaal che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,
Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.”
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ALBUM: SACRED WOODS
Albero sacro
Sei il primo Rifugio
La dimora degli esseri,
La Casa della Saggezza,
Dove crescono gli uomini che vedono il profondo,
Sei l’antico custode, il creatore del linguaggio,
Porta tra i mondi, tempio di insegnamenti,
Migratore invisibile.
Sei il fiume che scorre verso l'alto.
Sei il convivio dei Maestri.
L'universo, la triade, la spirale,
L'origine e la destinazione.
Quando sei capovolto hai radici celesti,
E rami nella terra,
E sei madre e padre
E genio del luogo.
Quintessenza degli elementi,
Simulacro del cammino,
Sonno e risveglio.
Illusione che rivela se stessa.
Sei l'aurora della vita,
Maestro d'alchimia,
Silente canto del risveglio,
Paladino della pace,
Fonte di compassione,
Colonna del cosmo,
Sei l'ombra luminosa delle civiltà.
Kernunnos
Kernunnos! Kernunnos!
Kernunnos! Kernunnos!
Ulven står på stalde / The wolf is in the stable
Han har bidsel i munden / With a bridle in his mouth
Hestene løber så vidt om hav / The horses run on the bottom of the ocean Så vidt om havsens grunde / They run so wide on the bottom of the ocean
Hjorten flyver så højt i sky / The deer is flying high in the sky
Han taber en fjer ud i hver en by / He drops a feather in each town
Kernunnos! Kernunnos!
Kernunnos! Kernunnos!
Driade
Nella foresta tutt’uno con le foglie
La driade della quercia sta,
La sacra unione con il dio dei boschi
Lo specchio d’acqua svelerà
E canti nell’aria da Est,
Sussurri tra gli alberi,
Disteso a terra respiro e inizio il volo,
Cado nell’occhio dei corvi.
Eion na dev naya dev
So ran da frer, so ran da frer.
Ai din na freiunna deva
So ran da frer, so ran da skeir.
Ai din na dev naya skeirna
So ran da frer, so ran da skeir.
Ai skeirna so ran da frerna
So ran da frer, so ran da frer.
Ye, Ye na dev, Ye na dev, Ye na dev.
Ai din na dev naya skeirna
So ran da freir, so ran da skeir.
Runar
“Rúnar munt þú finna ok ráðna stafi,
Mjök stóra stafi,
Mjök stinna stafi,
Er fáði fimbulþulr ok gerðu ginnregin
Ok reist Hroftr rögna.”
Elbereth
O Elbereth che accendi le stelle
A te canterò
Da questa parte del mare,
Da questa parte del grande mare
“A Elbereth Gilthoniel,
Silivren penna míriel
O menel aglar elenath!
Na-chaered palan-díriel
O galadhremmin ennorath,
Fanuilos, le linnathon
Nef aear, si nef aearon!”
Come foglie sospese
Dalle foreste celate all’uomo
Voci arcane di un’altra età
Cantano le dimore di luce
Nel ricordo di un’era fa
E tra le foglie sospese nell’aria
Ho incontrato Lei,
Ma il canto di un essere quasi immortale
Dove finirà?
Dove finirà?
Dalla sua pelle di luna traspare
Il soffio di una Dea,
Oltre le palpebre ardono stelle
Tra le correnti del tempo
E tra le foglie sospese nell’aria
Il tramonto è qui,
Immobili i ruscelli, quieti gli animali,
L’incanto finirà.
Il canto finirà.
In vita lontana io ero lì con te
In una terra lontana tu sarai qui con me
In un tempo lontano io sarò lì con te,
Io sarei qui con te.
Fairyland
At night
I dance with you
And shadows
In a fairyland.
Danzatrice del Cielo
Yeshe Tsogyal
Khandro
Khandro Yeshe Tsogyal
Diana
Lust he follows virtue close
Through the steaming woodlands,
His darkened blood through bulging veins
Through the steaming woodlands.
Aah, aah.
Virtue knows he follows softly
Through the steaming woodlands,
Travel light the deathly shudder
Down the leafy pathway.
Aah, aah.
The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.
Lust cries running with his eyes
The white-clad figure fleeting,
Mud burns in his eyes
But desire burns his mind.
Fear in her eyes as the forest grins
Through the steaming woodlands,
Lust now his soul destroyed
With enmity disarmed.
Diana, Diana, Diana,
The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.
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ALBUM: La Primavera del Piccolo Popolo
Quella primavera fiorì senza gli Uomini. Libera dalla loro ombra, la natura respirava di nuovo. Così il Piccolo Popolo uscì allo scoperto, tra i canti e le danze nel bosco, ma in segreto una fata si preparava a partire. Avrebbe viaggiato proprio verso quell’ombra, lungo i sentieri del Grande Cuore...
Un volo di ali scintillava solitario nella notte, le valli respiravano quiete, gli animali vagavano in cerchio attorno al Grande Albero, un vecchio albero morente.
«Un giorno rinascerà!» Disse la fata «ancora e ancora… impermanenza.»
Tra le nuove rose e i biancospini, Alidoro volava e meditava su questo: impermanenza.
Una gioia improvvisa traboccò dal cuore di Alidoro, che iniziò a danzare suonando tra le gocce di rugiada grandi come mondi.
Al suono dell’arpa guarirono le valli, i fiumi e gli animali. In un baleno milioni di emanazioni del suo cuore riempirono lo spazio. La foresta luccicava nella danza, come se la Luna fosse in unione con un Sole d’argento.
Alidoro si specchiò nella rugiada. Vide il volto di una Dea, poi quello di un Maestro, e poi infinite creature, alberi e cristalli, e gli elementi presenti in tutte le cose. Si specchiò e vide il mondo intero. Sentì che il cuore e la coscienza non hanno confini e che anche il mondo è come uno specchio…dei propri occhi. Volò più libera e leggera che mai.
«Perso in un sogno, seguo le sue ali. La mia coscienza migra attraverso gli alberi, e adesso è la fata a non poter vedere me».
Alidoro aveva volato tutta la notte tra mille meraviglie e pericoli, ma senza trovare traccia degli Uomini. Finalmente giunse alla fine del reame boscoso e trovò la dimora di colui che cercava. Lo chiamava, ma l’uomo che amava non apriva gli occhi.
La Dea della Terra apparve e disse «ho fatto sprofondare l’Umanità in un sonno senza fine. Di fatto sono sempre stati dormienti - quasi tutti - e stavano distruggendo questo Regno!»
Alidoro convocò tutto il Piccolo Popolo. A lungo pregarono la Dea di schiudere gli occhi dei dormienti, come aveva fatto con i fiori di quella stagione.
Dopo dodici Lune di canti e di offerte Lei si placò e li liberò dall’incantesimo.
«Creature del bosco, avete dato il vostro cuore agli Uomini, a coloro che hanno calpestato la vostra casa. Io aprirò i loro occhi, ma il loro vero Risveglio non è compito mio».
Così un’altra primavera fiorì per tutti i Popoli della Terra.
Singles
Engalòs
Erwin dì anduil
Riniel gailòs min
O eloinath a Beireth min
Mèthòn li amin
Palen Myriathon le ninnath lin
O Lantirieth min
Lidenneth be-thaered fargailiath
Linnethai ethas ardenath
Linnethanin Engalos
Shades of Yggdrasil
I can hear the starlight-crows
calling out your names,
I trace my way through the never-ending trees.
I can feel the fireflies
Raving in the night,
As the guardian plays the horn
Gimme shelter in the Storm.
Shades of Yggdrasil,
I am Flying with the oracles
Beyond space and time.
Shades of Yggdrasil,
I am Flying with the oracles
Beyond space and time.
Where I belong
In tiny drops I see the world,
Avalon?
Beyond the curtain,
Through the veil of time,
My mind is calling you to take me home.
Take me home,
wherever you will be I’ll stand with you.
Take me home,
My mind is waiting for a sign.
Take me home,
My mind is waiting for a little sign.
ARTHUAN REBIS SOLO LIVE