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Arthuan Rebis

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ALBUM: Canti di Helughèa

 

 

A Song beyond the Veil

 

I hear the sounding wings of the guardian fairy 

As I walk through the wood to the dripping veil,

Then a magic seal floating in the air 

Glitters like a star 

As I play the tune.

 

Take me to the other side

Where the willow stands between the worlds,

Show me the shining leaves,

Listen to my song beyond the Veil “Helughèa”.

 

Take me to the other side

Where the willow stands between the worlds,

Lead me to the shining leaves,

Listen to my song beyond the Veil Helughèa.

A Star in a Leaf,

A Leaf in a Star.

 

 

Il Canto di Fogyal

 

Rugiada di stelle non cade più

Dall’Albero Immenso,

E brillii di brine

La Luna oltre la Soglia

Non fa più danzare.

 

Scintillano piccole ali amiche

Ma l’anima è perduta.

Riverberano i resti di un Re

Tra il fango e i fiori dorati,

E canti quasi immortali sfioriscono in quest’Era

Nelle argentee foreste dimenticate da Lei,

Lei che non so più chi sia.

 

Immobili acque inondano l’oblio.

Solo le lacrime ascendono dagli aurei rami.

Scie di candori eterei si eternano in aurore 

Nell’orizzonte velato di perduto amore,

Di spire e di reami,

Nostalgie sconosciute

Tra le Bianche Dimore.

 

 

Lo Stagno della Soglia

 

Alto e basso, qua e là, tutti i semi sono di già. 

Nero grembo, specchio nero, ossidiana liquida.

La spirale dei confini dove striscian sogni affini,

stelle bianche e stelle nere senza veli mescola.

Del più saggio il cuore puro può finire qua e là,

Alto e basso, specchio nero della luce-tenebra.

 

 

Una Scala per il Cielo

 

Figli di Helu o del cielo di Ghèa,

di un mondo lontano e dimenticato,

Siamo nomadi del tempo, erranti tra i confini,

Cantiamo per sciogliere i nostri destini.

 

Cadon le Stelle, cadon le Foglie,

Ma io voglio salire nel cielo.

Cadono i Re, cadon le Regine,

Aiutami a salire in cielo.

 

Come l’acqua a cavallo dell’aria

Quando i confini scivolano via,

Come pioggia di Ghèa

Prima che pioggia diventi,

Voglio una scala per il cielo,

Non importa quale,

E non so se voglio tornare.

 

 

Heluanan

 

La Terra in grembo genererà

Bianchi corvi, perle di tenebra.

Antica malinconia il Re del Mondo incatenerà.

Eyà Madre Dea,

Apri le porte di luce eterea.

Eyà Madre Dea,

Non c’è regno del sé 

Dove risplende Heluanan.

 

 

Samonios

 

Here is where the curtain falls 

Here between the worlds.

Crows and trees like guardians call,

Send symbols through the veil,

Fires whispering ancestors’ names

In the Samonios night.

 

 

Katahelu

 

He Katahelu ke Helukai dev muru nej 

Ke ne vejan Baudril dumhelusari.

He Muriathgaal ke Helukai dev muru nej 

Ke ne vejan Baudril dumhelusari.

 

“Sacro è il Sottomondo che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,

Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.

Sacro è Muriathgaal che regna sotto l’energia Kè e sotto le Bianche Dimore,

Dove gli Alberi della Soglia non possono scorgere l’energia Muru e le Stelle Nere.”

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ALBUM: SACRED WOODS

 

 

Albero sacro

 

Sei il primo Rifugio

La dimora degli esseri,

La Casa della Saggezza,

Dove crescono gli uomini che vedono il profondo,

Sei l’antico custode, il creatore del linguaggio,

Porta tra i mondi, tempio di insegnamenti,

Migratore invisibile.

Sei il fiume che scorre verso l'alto.

Sei il convivio dei Maestri.

L'universo, la triade, la spirale,

L'origine e la destinazione.

Quando sei capovolto hai radici celesti,

E rami nella terra,

E sei madre e padre

E genio del luogo.

Quintessenza degli elementi,

Simulacro del cammino,

Sonno e risveglio.

Illusione che rivela se stessa.

Sei l'aurora della vita,

Maestro d'alchimia,

Silente canto del risveglio,

Paladino della pace,

Fonte di compassione,

Colonna del cosmo,

Sei l'ombra luminosa delle civiltà.

 

 

Kernunnos

 

Kernunnos! Kernunnos! 

Kernunnos! Kernunnos! 

 

Ulven står på stalde / The wolf is in the stable 

Han har bidsel i munden / With a bridle in his mouth 

Hestene løber så vidt om hav / The horses run on the bottom of the ocean Så vidt om havsens grunde / They run so wide on the bottom of the ocean 

Hjorten flyver så højt i sky / The deer is flying high in the sky

Han taber en fjer ud i hver en by / He drops a feather in each town

 

Kernunnos! Kernunnos! 

Kernunnos! Kernunnos!

 

 

Driade

 

Nella foresta tutt’uno con le foglie

La driade della quercia sta,

La sacra unione con il dio dei boschi

Lo specchio d’acqua svelerà

 

E canti nell’aria da Est,

Sussurri tra gli alberi,

Disteso a terra respiro e inizio il volo,

Cado nell’occhio dei corvi.

 

Eion na dev naya dev 

So ran da frer, so ran da frer.

 

Ai din na freiunna deva 

So ran da frer, so ran da skeir. 

 

Ai din na dev naya skeirna 

So ran da frer, so ran da skeir.

 

Ai skeirna so ran da frerna 

So ran da frer, so ran da frer.

 

Ye, Ye na dev, Ye na dev, Ye na dev.

 

Ai din na dev naya skeirna

So ran da freir, so ran da skeir.

 

 

Runar

 

“Rúnar munt þú finna ok ráðna stafi,
Mjök stóra stafi,
Mjök stinna stafi,
Er fáði fimbulþulr ok gerðu ginnregin
Ok reist Hroftr rögna.”

 

 

Elbereth

 

O Elbereth che accendi le stelle
A te canterò 

Da questa parte del mare, 

Da questa parte del grande mare

A Elbereth Gilthoniel,

Silivren penna míriel

O menel aglar elenath!

Na-chaered palan-díriel

O galadhremmin ennorath,

Fanuilos, le linnathon

Nef aear, si nef aearon!

 

 

Come foglie sospese

 

Dalle foreste celate all’uomo

Voci arcane di un’altra età

Cantano le dimore di luce

Nel ricordo di un’era fa

 

E tra le foglie sospese nell’aria

Ho incontrato Lei,

Ma il canto di un essere quasi immortale

Dove finirà?

Dove finirà?

 

Dalla sua pelle di luna traspare

Il soffio di una Dea,

Oltre le palpebre ardono stelle

Tra le correnti del tempo

 

E tra le foglie sospese nell’aria

Il tramonto è qui,

Immobili i ruscelli, quieti gli animali,

L’incanto finirà.

Il canto finirà.

 

In vita lontana io ero lì con te

In una terra lontana tu sarai qui con me

In un tempo lontano io sarò lì con te,

Io sarei qui con te.


 

Fairyland

 

At night

I dance with you

And shadows 

In a fairyland.

 

 

Danzatrice del Cielo

 

Yeshe Tsogyal 

Khandro

Khandro Yeshe Tsogyal


 

Diana

 

Lust he follows virtue close
Through the steaming woodlands,
His darkened blood through bulging veins
Through the steaming woodlands.
Aah, aah.
Virtue knows he follows softly
Through the steaming woodlands,
Travel light the deathly shudder
Down the leafy pathway.
Aah, aah.


The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.

Lust cries running with his eyes
The white-clad figure fleeting,
Mud burns in his eyes
But desire burns his mind.

Fear in her eyes as the forest grins
Through the steaming woodlands,
Lust now his soul destroyed
With enmity disarmed.

 

Diana, Diana, Diana,

The dim light she comes peering
Through the forest pines
And she knows by the sound of the baying,
By the baying of the hounds
Diana Diana kick your feet up,
Lust bares his teeth and whines
For he's picked up the scent of virtue
And he knows the panic signs.

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ALBUM: La Primavera del Piccolo Popolo

 

 

Quella primavera fiorì senza gli Uomini. Libera dalla loro ombra, la natura respirava di nuovo. Così il Piccolo Popolo uscì allo scoperto, tra i canti e le danze nel bosco, ma in segreto una fata si preparava a partire. Avrebbe viaggiato proprio verso quell’ombra, lungo i sentieri del Grande Cuore... 

 

 

Un volo di ali scintillava solitario nella notte, le valli respiravano quiete, gli animali vagavano in cerchio attorno al Grande Albero, un vecchio albero morente. 

«Un giorno rinascerà!» Disse la fata «ancora e ancora… impermanenza.»

Tra le nuove rose e i biancospini, Alidoro volava e meditava su questo: impermanenza.

 

 

Una gioia improvvisa traboccò dal cuore di Alidoro, che iniziò a danzare suonando tra le gocce di rugiada grandi come mondi.

Al suono dell’arpa guarirono le valli, i fiumi e gli animali. In un baleno milioni di emanazioni del suo cuore riempirono lo spazio. La foresta luccicava nella danza, come se la Luna fosse in unione con un Sole d’argento.

 

 

Alidoro si specchiò nella rugiada. Vide il volto di una Dea, poi quello di un Maestro, e poi infinite creature, alberi e cristalli, e gli elementi presenti in tutte le cose. Si specchiò e vide il mondo intero. Sentì che il cuore e la coscienza non hanno confini e che anche il mondo è come uno specchio…dei propri occhi. Volò più libera e leggera che mai.

 

 

«Perso in un sogno, seguo le sue ali. La mia coscienza migra attraverso gli alberi, e adesso è la fata a non poter vedere me».

 

 

Alidoro aveva volato tutta la notte tra mille meraviglie e pericoli, ma senza trovare traccia degli Uomini. Finalmente giunse alla fine del reame boscoso e trovò la dimora di colui che cercava. Lo chiamava, ma l’uomo che amava non apriva gli occhi.

La Dea della Terra apparve e disse «ho fatto sprofondare l’Umanità in un sonno senza fine. Di fatto sono sempre stati dormienti - quasi tutti - e stavano distruggendo questo Regno!»

Alidoro convocò tutto il Piccolo Popolo. A lungo pregarono la Dea di schiudere gli occhi dei dormienti, come aveva fatto con i fiori di quella stagione.

Dopo dodici Lune di canti e di offerte Lei si placò e li liberò dall’incantesimo.

 «Creature del bosco, avete dato il vostro cuore agli Uomini, a coloro che hanno calpestato la vostra casa. Io aprirò i loro occhi, ma il loro vero Risveglio non è compito mio». 

Così un’altra primavera fiorì per tutti i Popoli della Terra.

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